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Visualizzazione dei post da ottobre, 2019

#12 I MATERIALI DELL'ARPA

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La cassa di risonanza (o cassa armonica ) ha la funzione di amplificare il suono negli strumenti a corda o a percussione. Essa è costituita da un contenitore rigido in legno, con una cavità all’interno e si trova nella parte inferiore dello strumento. La parte piatta della cassa, dove sono fissate le corde, prende il nome di tavola armonica. Per realizzarla si utilizza il legno di abete della val di Fiemme, lo stesso usato nella costruzione dei violini. Colonna e mensola svolgono la medesima funzione strutturale per far si che le corde, collegate tra mensola e tavola armonica , rimangano costantemente in tensione. Sono costruite in legno di abete e talvolta in legno di mogano. Nelle arpe più sofisticate è presente un meccanismo a pedaliera in metallo per elevare l'intonazione del suono di una due semitone. Le corde gravi sono di metallo ricoperto, mentre le corde più acute possono essere realizzate in budello o in nylon.

#11 LA TASSONOMIA

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Ho cercato di ricostruire sinteticamente l' evoluzione tecnica e stilistica dell'arpa. L' arpa è il più antico strumento musicale a corde. I primi esemplari ritrovati in Egitto (1), nelle tombe dei faraoni risalgono al 3000 a.C.. Nessuno sa realmente dove l'arpa ebbe origine ma vi sono fonti antichissime che testimoniano la sua presenza in parti del mondo molto lontane tra loro, in epoche preistoriche. Le arpe erano molto popolari nell'antica Assiria e in Mesopotamia (2) ed erano simili agli strumenti arcuati suonati in Egitto circa alla stessa epoca. Anche le arpe verticali (3) con 2 bracci note anche come cetre (4) ed arpe-lira (5) cominciarono a comparire nell'antica Mesopotamia sumera dal 2800 a.C.. Non si sa dove o come la colonna verticale anteriore che crea uno strumento di forma triangolare (6) sia entrata in uso. I primi disegni di arpe a forma triangolare appaiono nei primi anni del IX secolo. La colonna risolveva due problemi: consentiva a

#10 I PROVERBI DELL'ARPA

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"Quando l'Italia suona la chitarra, la Spagna le nacchere, la Francia il liuto, l'Irlanda l' arpa , la Germania la tromba, l'Inghilterra il violino, l'Olanda il tamburo, nulla è uguale ad esse." "Tre cose del mondo in comune: la moglie, la scacchiera e un' arpa ." (proverbio gallese)

#09 I NOMI DELL'ARPA

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Definizione di "arpa" secondo l'enciclopedia Treccani :  “[Dal latino tardo harpa] Strumento musicale costituito da una serie di corde d’ineguale lunghezza, tese secondo una regolare intonazione fra una cassa di risonanza e una mensola, e che vengono toccate a vuoto col pizzico delle dita o, eccezionalmente, per mezzo di un plettro“. Riporto in seguito le traduzioni del termine Ceppo neolatino Piemontese: arpa Occitano: arpa Francese: harpe Spagnolo: arpa Portoghese: harpa Rumeno: harpă Catalano: arpa Ceppo germanico Tedesco: Harfe Olandese: harp Inglese: harp Norvegese: harpe Svedese: harpa Danese: harpe Islandese: hörpu È curiosa l'assonanza comune tra i ceppi linguistici neolatini e germanici

#08 L'ARPA

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L’arpa è uno strumento musicale a corde pizzicate, di forma triangolare, di origini molto antiche. La mia scelta è ricaduta su quest'oggetto per via del suo tradizionale processo di costruzione artigianale, che trova spazio ai piedi della Valle Varaita, nel paese in cui da sempre ho vissuto, Piasco. Sebbene si tratti di uno strumento dalla complessa realizzazione, rivolto ad un target di persone agiate, lo colloco come simbolo concreto della comunità piaschese in quanto qui non è difficile trovare almeno un familiare che abbia lavorato o che tuttora lavori nella fabbrica di Victor Salvi e che possa raccontare la propria esperienza come artigiano.

#07 IL MANGIATORE DI PIETRE

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Il mangiatore di pietre è un intenso dramma tratto dal romanzo omonimo di Davide Longo. L’intero svolgimento della pellicola è ambientato in Piemonte, e nello specifico in un’ampia valle, in cui il silenzio spesso ha la meglio su tutto il resto. È stato girato in Ticino, ma anche in valle Varaita nei comuni di Piasco , Brossasco, Sampeyre, Bellino, Casteldelfino e Pontechianale ed hanno partecipato alla sceneggiatura molte persone del luogo. L'immagine riportata è stata scattata durante l'allestimento del set nei pressi della nota cava di calcare a Piasco. TRAMA: LINK

#06 IL NOME DEL LUOGO

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Il nome Piasco , secondo la maggior parte degli studiosi, trae origine dal nome del primo proprietario terriero ligure o romano, un certo Albius o Herpidius. La prima menzione dell'insediamento lo cita come Herpiascum (1037) e viene descritto come come un castrum, un insediamento fortificato, cinto da salde mura e da due grandi torri.  Nel periodo successivo si alternano le forme Alpiascum, Arpiascum e Arpiasca. Con il passaggio alla documentazione in volgare, a partire dal Cinquecento, si stabilizza per un lungo periodo il toponimo Arpiasco. La forma attuale, Piasco  entra nell'uso documentario solo nel Settecento. FONTI: Piasco, un paese di fondovalle, Aldo Ponso www.comune.piasco.cn.it www.archiviocasalis.it

#05 Il RE DI PIETRA

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Per contestualizzare il mito in questione bisogna alzare leggermente il capo, per ammirare il Gigante che sovrasta l'intera Valle. Il Monviso. Dunque, perché "Il Re di Pietra"? Un tempo Vesulo, il re di Viso e la sua dolce Besimauda erano in regnanti di queste valli. Si narra come non di rado succede tra moglie e marito, che Vesulo e Besimauda ebbero una discussione riguardo l’atteggiamento del Re, verso le dame di corte Vallanta e Soustra (che danno il nome a due vicine valli). Vesulo perse le staffe e tirò un calcione a Besimauda scaraventandola fuori dal reame. La regina, esiliata in malo modo dal suo regno, imprecò contro Vesulo talmente forte che gli Dei, arrabbiati per tanto baccano si scagliarono contro la coppia. L’ira degli Dei si sfogò tramutando Vesulo e Besimauda in pietra, le due dame Vallanta e Soustra così non avrebbero potuto più vedere il Re di Viso. FONTE: LINK

#04 CITAZIONI

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"Luigi Pareyson nasce alle ore 13.30 del 4 febbraio 1918 a Piasco (Cuneo), un piccolo e industrioso paese occitano, adagiato all'imbocco della valle Varaita, nelle Alpi Cozie." Francesco Tomatis, Pareyson: vita, filosofia, bibliografia , Morcelliana, 2003, pagina 9

#03 UN PAESE DI FONDOVALLE

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Libro: "Piasco, un paese di fondovalle" Autore: Aldo Ponso Anno di pubblicazione: 1984 Pagine: 156 Editore: Edizione Primalpe, Boves Piasco , un paese di fondovalle. Un libro a cura di Aldo Ponso, cittadino piaschese; storia, arte, tradizioni, costumi, sviluppo civile, sociale ed economico di un paese che, attraverso i secoli, è stato centro attivo delle vicende di tutta la Valle Varaita. Il volume comprende una sintesi storica, argomenti monografici e documenti.

#02 LE COSE

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L'ARPA L' arpa è uno degli strumenti musicali più antichi. La vediamo ritratta in un pittogramma sumero del terzo millennio a. C., era conosciuta dalle antiche civiltà in Mesopotamia, in Persia, in Egitto, in Grecia, in Africa e in Asia. Sono state costruite e utilizzate arpe in Europa e in America. Tuttavia, le principali innovazioni tecniche che hanno portato alla costruzione dell'arpa a pedali a doppio movimento così come la conosciamo oggi, sono state ideate e applicate in epoca piuttosto recente. Il Museo dell’Arpa Victor Salvi , situato a Piasco, all’imbocco della Valle Varaita, nella terra che fu dell’Antico Marchesato di Saluzzo, è stato inaugurato con l’apertura al pubblico il 28 gennaio 2006 ed è gestito dall’Associazione Museo dell’Arpa Victor Salvi. È il primo ed unico museo al mondo interamente dedicato all’arpa, alla sua storia e al suo universo sonoro. LA FIBRA DI COTONE Nel 1878 si è iniziato il lavoro di tessitura con 20

#01 PIASCO (CN)

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Piasco (Ël Piasch in piemontese, Lou Piasc in occitano) è un comune italiano di circa 2800 abitanti della provincia di Cuneo, in Piemonte, che sorge nella bassa Valle Varaita. È situato ai piedi del Monviso , a 458 metri di quota. COORDINATE GEOGRAFICHE: 44°33′50″N - 7°27′17″E